L'Elettromeccanica Terzo si occupa di installazione e manutenzione di impianti Idrici Sanitari, indispensabili per poter usufruire di acqua potabile.
Un impianto idrico-sanitario comprende:
- un sistema di adduzione o di approvvigionamento, costituito dall'insieme delle reti, dei componenti e delle apparecchiature che permettono l'adduzione e la distribuzione dell'acqua calda e fredda alle varie utenze di un edificio;
- un sistema di scarico, che permette lo smaltimento delle quantità necessarie a soddisfare le esigenze dell'utenza.
Un impianto idrico di adduzione inizia nel punto di allacciamento alla rete pubblica dell'acqua potabile e termina nel punto in cui l'acqua viene utilizzata, ovvero l'apparecchio sanitario (rubinetto, vasca da bagno, bidet, ecc). Il sistema più usato è l'allacciamento alla rete pubblica dell'acquedotto. All'interno della rete, l'acqua è tenuta alla pressione di 5-6 bar al fine di raggiungere i piani più alti dei fabbricati, mentre nelle tubazioni di distribuzione dell'acqua nei fabbricati la pressione non deve superare i 3 bar per evitare rumore, colpi di ariete e rotture delle tubazioni stesse. A tal fine si usa un riduttore di pressione che mantiene a valle dell'impianto la pressione stabilita e viene montato prima del contatore. Quando invece la pressione non è sufficiente occorre installare sistemi di sollevamento ausiliari come autoclave.
Gli impianti di scarico delle acque usate sono costituiti dalla rete di tubi che servono a smaltire all'esterno dell'unità abitativa le acque in uscita da lavabi, wc, docce, vasche, lavandini della cucina, ecc. Una rete di scarico si distingue tra rete di scarico esterna per le acque piovane (acque bianche) e rete di scarico interna per le acque sanitarie (acque nere).
La rete di scarico delle acque sanitarie è composta da:
- diramazioni: tratti orizzontali che raccolgono gli scarichi degli apparecchi sanitari nei singoli piani;
- colonne: tratti verticali che raccolgono gli scarichi delle diramazioni;
- collettori: tratti orizzontali, posti sotto il più basso dei piani serviti, che raccolgono gli scarichi delle colonne e scaricano in fognatura.
Impianti idrici: aspetti normativi
Come prescrive il DM 37/2008 gli impianti idrici e sanitari, indipendentemente dalla propria destinazione d’uso e dalle proprie dimensioni, sottostanno all'obbligo di progetto realizzato da un progettista abilitato o da schema redatto dal responsabile tecnico della ditta installatrice. Tali elaborati devono essere tassativamente allegati alla Dichiarazione di Conformità degli impianti.
La Direttiva Europea 98/83/CE, recepita in Italia con il DL 31/2001, definisce la qualità minima dell’acqua da garantire agli utenti. Qualità di cui sono responsabili il progettista, l’installatore e il manutentore dal punto di consegna dell’acqua nell'impianto domestico, sino al rubinetto.
Il DM 174/2004, ulteriore recepimento della Direttiva 98/83/CE, indica la lista dei materiali utilizzabili nel contesto di impianti di acqua sanitaria.
La norma UNI 9182 specifica i criteri tecnici ed i parametri da considerare per il dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua destinato al consumo umano, i criteri di dimensionamento per gli impianti di produzione, distribuzione e ricircolo dell’acqua calda, i criteri da adottare per la messa in esercizio degli impianti e gli impieghi dell’acqua non potabile e le limitazioni per il suo impiego.
Le normative UNI EN 806, invece, integrano le informazioni fornite dalla norma nazionale per quanto riguarda l’avviamento e la gestione degli impianti sanitari.